If you have any problems in German or Italian (any level) you can contact a graduate student in Translation Studies at the University of Innsbruck ;)

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• Cosa ti ha fatto appassionare a questa lingua? Origini familiari, interesse personale, un insegnante ispirante o magari un grande amore?

  La passione per il tedesco nasce dal luogo in cui sono cresciuta, l'Alto Adige, che mi ha permesso di apprendere questa splendida lingua sin dall'infanzia.

• Quale personaggio, storico o inventato, secondo te rappresenta in pieno la cultura legata a questa lingua?

  Il personaggio storico che secondo me rappresenta a pieno la cultura tedesca è Goethe, che non era solamente poeta, drammaturgo e scrittore, ma anche pittore, compositore, filosofo, scienziato e teologo. Insomma, un personaggio poliedrico proprio come la cultura della lingua tedesca, che varia a seconda del paese in cui ci si trova: Germania, Austria, Svizzera e Italia (Alto Adige).

• C'è una parola, un'espressione, una tradizione o un'abitudine culturale che ti diverte o ti fa ridere?

  Un'espressione che mi fa sempre ridere è "etwas tipptopp (o anche tippitoppi) machen", ovvero "fare qualcosa alla perfezione". Apparentemente una frase da usare con i bambini, ma che in realtà si sente in ambienti formali come quello universitario o lavorativo. Quindi se il vostro capo dovesse dirvi un giorno "tipptopp gemacht!" ("Ben fatto!"), non vi preoccupate, è tutto sotto controllo!

• Perché per te è importante parlare questa lingua?

  Per me è importante parlare tedesco, così come tutte le altre lingue, per poter comunicare con le persone, viaggiare e scoprire nuovi punti di vista da cui osservare il mondo circostante.

• Qual è, secondo te, la caratteristica più ostica che si incontra nell'apprendimento di questa lingua?

  La cosa più ostica riscontrata nell'apprendimento del tedesco sono sicuramente quei verbi che assumono un significato completamente diverso a seconda della preposizione iniziale. Ad esempio: "suchen = cercare, besuchen = fare visita, versuchen = provare, aussuchen = scegliere tra più possibilità", giusto per complicare una lingua già complicata di per sé!

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Dopo 13 anni in Alto Adige, sicura di avere un buon livello di tedesco, decido di frequentare l'università in Austria. L'iscrizione online è andata a buon fine, quindi dai, poi tanto male non sono, penso ingenuamente. Prendo il treno per andare ad ultimare l'iscrizione di persona. Sono seduta in uno scompartimento e un signore sulla quarantina mi rivolge la parola... Cosa mi abbia detto me lo chiedo ancora oggi! Vede la mia faccia perplessa e mi chiede in Hochdeutsch: "Lei non parla dialetto, vero?" Non solo non lo parlo, ma neanche lo capisco! Ecco, 13 anni di tedesco per niente! Non sto a dirvi che dopo 4 anni in Tirolo il dialetto lo capisco perfettamente, ma comunque non lo parlo: questione di principio e, forse, anche di deformazione professionale.

• Aiutaci a conoscerti meglio: parlaci delle tue passioni, dei tuoi viaggi, dei tuoi hobby!

  La mia passione per le lingue va di pari passo con altre due grandi passioni: la cucina, che mi permette di avvicinarmi a culture lontane tramite nuove tecniche e sapori, e la danza, che mi permette di esprimermi quando le parole vengono a mancare.

• Cosa ti rende un vero Superprof, oltre alla capacità di parlare ed esprimerti in più lingue?

  A mio parere non è la mera conoscenza della materia a fare di una persona un insegnante. Un vero Superprof è colui che riesce a trasmettere agli allievi l'amore per quello che insegna, che riesce a spiegare a parole semplici i concetti più complessi, che non smette mai di imparare ed aggiornarsi, che sa riconoscere i suoi limiti e li supera, che dà più importanza all'apprendimento dell'allievo piuttosto che al proprio tornaconto, che è sempre disponibile e disposto a migliorare.